Il bondage: una schiavitù eccitante?
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Il mondo intrigante del Bondage
Il bondage è solo una pratica sessuale?
Non esiste, nel già variegato pianeta dell’eros, un tema più intrigante del bondage. Questo perché il mondo bondage è veramente ricco e complesso e, soprattutto, è limitativo definire il bondage stesso solamente una pratica sessuale.
Il bondage come filosofia di vita
Allora che cos’è il bondage? Molti soggetti che lo praticano lo ritengono, forse a ragione, una filosofia di vita. L’affermazione ha un suo fondamento in quanto qualsiasi pratica bondage (e ne esistono tanti tipi) presuppone l’accettazione di alcune regole generali di “convivenza” fra individui, basate su principi assolutamente alternativi a quelli della società che tutti conoscono.
Il bondage ed il concetto di sottomissione
In pratica, ciò che tiene unito il mondo bondage non è il concetto di “uguaglianza”, bensì quello di “sottomissione” ad un padrone, ad una mistress, da parte di uno schiavo o di una schiava. Inoltre, contrariamente a ciò che si può credere, la sottomissione di cui si parla non è di natura esclusivamente sessuale, ma va oltre. Si tratta, infatti, di una sottomissione che si realizza attraverso una serie di “costrizioni” fisiche e psicologiche.
Le pratiche del bondage
Le costrizioni fisiche
Le costrizioni fisiche che vengono imposte non dipendono esclusivamente da un atto di volontà del partner dominante. Esse vengono eseguite, in modo pratico, attraverso una serie di pratiche costrittive che riguardano essenzialmente le possibilità di movimento del partner dominato (eseguito con l’ausilio, principalmente ma non solo, di corde).
Come si realizza la costrizione di un corpo
Ecco come generalmente si realizza la costrizione di un corpo dominato:
- Restrizione, oppure modificazione, forzata dei normali movimenti del corpo
- Costrizione di varie parti del corpo fra loro, sempre con varie legature
- Facendo in modo di sospendere il corpo stesso dall’alto (da soffitti)
- Legando parti del corpo a sostegni, muri o altri oggetti esterni
- Separando forzatamente varie parti del corpo (divaricazione)
- Realizzando l’immobilizzazione completa di tutto il corpo (mummificazione)
A tutto questo, non di rado, si accompagna anche la privazione di alcune attività sensoriali. Le modalità di costrizioni sono varie, dall’imposizione meramente verbale di ordini fino all’esecuzione fisica della costrizione con l’ausilio di una gamma infinita di materiali e tecniche da usare allo scopo.
Il bondage: gli strumenti di costrizione
Nell’immaginario erotico, le corde rappresentano lo strumento di costrizione per eccellenza. Ma, oltre ad esse, le varie pratiche bondage fanno largo uso di manette, catene, camice di forza, fruste, solo per citare qualche altro elemento tipico del bondage.
Il Bondage: i partner coinvolti
Il bondage: appartenenza e fiducia del partner sottomesso
Il bondage affonda le sue radici nella storia, specie quella orientale, e viene spesso accostato ad una vera filosofia di vita in quanto fondato sul concetto di appartenenza volontaria a qualcuno, di legame e, conseguentemente, anche di fiducia: questo perché donare coscientemente, ed in modo totale, il proprio corpo a qualcuno presuppone una fede cieca nel dominio del padrone, il quale, nelle particolari condizioni che si realizzano in una pratica bondage, dispone, per tutta la durata del rapporto di sottomissione, della vita del sottomesso.
Difatti la mancanza di fiducia verso il partner dominatore è il primo motivo per cui non è consigliabile per nessuno avventurarsi in un rapporto basato sul bondage.
Il bondage: le responsabilità del partner dominante
La massima attenzione va posta sul fatto che un rapporto bondage è un rapporto fra persone consenzienti. In pratica fra i soggetti coinvolti in questa pratica intercorre un legame, un patto assoluto. Se da una parte, il partner sottomesso obbedisce in tutto e per tutto, consentendo persino l’uso totale del proprio corpo al suo padrone, o alla sua padrona, dall’altra il partner dominante è responsabile della vita e dell’incolumità del suo schiavo o della sua schiava. Com’è chiaro, quindi, un rapporto bondage, dalla pratica del quale entrambi i partner ricevono piacere, richiede una disciplina assoluta.
Altre precauzioni nella pratica del bondage
Inoltre, altri elementi sono assai importanti per evitare che una pratica bondage si riveli pericolosa. Innanzitutto, bisogna assicurarsi che il partner dominante conosca molto bene le varie tecniche di costrizione bondage e che abbia una certa abilità nell’uso degli strumenti necessari per realizzarle. Inoltre, il partner dominato deve conoscere bene i propri limiti fisici (ma anche quelli psicologici) per poter esser sicuro di affrontare la performance bondage.
Il bondage: gli strumenti per praticarlo
Il bondage come gioco di ruolo
Permeato in tal modo di filosofia, di visione alternativa dei rapporti fra individui, il bondage, pur nella serietà di accettazione di regole estreme, resta un gioco di ruolo in cui ognuno realizza le proprie aspirazioni sessuali. Da una parte c’è chi trae piacere dal dominare, dall’altra chi gode nel sentirsi dominato, umiliato, e persino nel sentire del dolore fisico e psicologico.
Gli strumenti del bondage
Per realizzare questo gioco, esistono tanti sex toys curiosi, originali, persino simpatici. Corde, manette, pinze per capezzoli, fruste, palette per sculacciare (spandink paddle), maschere e bende di ogni tipo, e molti altri oggetti erotici.
Anche una pratica così estrema e particolare come quella del bondage si nutre comunque di sensualità, per cui non esiste praticamente oggetto erotico o abbigliamento sexy che possa ritenersi non adatto ad un incontro bondage. Tutti i rapporti basati sul dominio sono comunque intrisi di sensualità e, forse, pochi come gli amanti del bondage hanno l’aspirazione a far le cose per bene.
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